Ciao! oggi vorrei segnalare il nuovo sito Bunkermusic.it dove da una paio di giorni è possibile scaricare il nuovo mixtape di dj Nais intitolato sonocazzimiei. Il sito è tutto da scoprire, molto interessante la parte del blog dove ho trovato questo filmato in cui non si capisce molto di cosa stia in realtà succedendo alla musica italiana. il titolo è:


Musica, discografici: le radio ci ricattano, boicottano le novità

Questo è un dibattito su cui secondo me c'è molta confusione e dove ognuno cerca di tirare acqua al suo mulino, da una parte le etichette, dall'altra le radio. Farebbe molto piacere anche a me capire bene cosa in realtà stia succedendo, l'unico dato sicuro che posso riscontrare è che come al solito gli artisti si attaccano al cazzo (scusate il francesismo).

Il mio pensiero personale dal basso della mia ignoranza sulla questione è che le grandi etichette discografiche, le cosi dette "major", trovandosi in questo periodo che sembra delineare la fine o perlomeno il ridimensionamento della grande industria musicale stiano cercando i loro guadagni trovando nuovi escamotage senza andare più di tanto a valorizzare e "sfruttare" i veri artisti, i talenti e l'arte che, dispersa e viva in tutta la penisola,è relegata ai micro panorami dell'underground. Dall'altro vecchio e disastrato fronte (quello delle radio) la risposta è che non sanno più cosa inventarsi per far fronte alle spese di SIAE SCF (che tra l'altro ha da poco quintuplicato la quota da versare per brano trasmesso) e quant'altro.

Questa situazione oltre a mettere in guerra industria discografica e emittenti radiofoniche porta all'adozione di varie formule risparmio per la messa in onda(passaggi di artisti nostrani non retribuiti o passaggi di brani di costo inferiore, per la maggior parte provenienti dall'estero) e il "rinnovo" dei palinsesti secondo questa cultura tutta italiana che puoi trovare anche nel sistema politico, economico o più semplicemente all'ufficio postale... E' il solito sistema che mi ha cresciuto e che mi va sempre più stretto, il sistema per cui non non è prevista alcuna novità perchè rappresenta un pauroso salto nel buio, perchè nella crisi bisogna salvare il salvabile e che, sopratutto, tende a tenere vecchi culi rugosi bene incollati sulle amate sedie.



Questa è la visione di un artista che cerca di portare il proprio messaggio tramite la musica. La sola speranza che posso e voglio avere dal quadretto sopra descritto è che questi metodi facciano crollare la vecchia grande industria musicale e mentre i colossi battibeccano su chi deve a chi le nuove leve si facciano strada per le strade, avvolgendo e attraversando lo stivale come un vento impetuoso ma caldo e avvolgente. Forse le emozioni nella musica tornerebbero ad essere qualcosa di concreto e voluto dalla gente, dalla piazza, dalla discoteca o qualsiasi posto in cui ci siano più di dieci persone e un impianto. Forse non interesserebbe a nessuno dei teleromanzi delle vite dei vari Carta e Mengoni. Forse la sera sarei contento di andare ad una festa e divertirmi veramente, con la gente che ha voglia di divertirsi.

Tu che leggi dirai: belle le parole del cazzo da romanticone, ma concretamente cosa si dovrebbe fare? la mia risposta va agli ascoltatori e gli artisti. Per i primi: scegli la tua musica, scopri il tuo genere preferito, la cosa che ti rappresenta di più e che ti fa emozionare, non accontentarti di musica preconfezionata piena di parole d'amore ma vuota di verità. Per gli artisti: fatti il culo, pensa la tua attività come quella di un falegname che costruisce i propri mobili pregiati. Fanculo ai grandi sogni, lavora con amore al tuo progetto senza aspettare veline e Ferrari, Pensa all'affitto, le tasse e a tua moglie. Se spegni la tv o la radio le superstar non esistono più, esisteranno le leggende. quelle che fioriscono dalla voce di popolo che porta in giro il polline delle emozioni.

Ps non a caso il sito bunkermusic l’ho segnalato perché contiene musica innovativa e gratis. Gratis non perché non vale niente ma perché contiene cose che devono essere espresse anche se gli artisti devono stringere la cinta e inventare nuovi modi per campare.

Davide Borri
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